La semina del prato
Il prato è uno dei più importanti protagonisti che contribuiscono a rendere bello e confortevole un giardino. La scelta del tappeto erboso, così come delle piante e degli arredi che popolano un ambiente esterno, è legata all’utilizzo che se ne andrà a fare, alle caratteristiche naturali e allo stile della casa. Anche il clima e la posizione del prato rispetto al sole ne influenzerà la scelta. Se il tappeto erboso sorgerà all’ombra o in una zona molto umida, si potrà optare per un prato d’ombra; se invece la zona è fortemente esposta al sole, si dovrà scegliere una varietà rustica o il classico prato mediterraneo.
I fattori da prendere in considerazione nella scelta di un tappeto erboso sono principalmente il tipo di terreno, l’umidità, l’esposizione e la ventilazione. Quando non si valutano attentamente queste caratteristiche, le conseguenze potrebbero ripercuotersi negativamente sullo stato di salute di tutto il manto erboso, rendendo necessari costosi lavori di manutenzione legati ad una non corretta preparazione del terreno ed all’errata scelta delle sementi.
L’ultimo fattore da valutare prima di scegliere i semi del prato è il livello di resistenza al calpestio che si desidera per il futuro manto d’erba. Se l’idea è quella di avere un prato resistente e calpestabile, si dovrà optare per sementi appositamente vendute per questo scopo.
Per questo, prima di impiantare un prato, è consigliabile rivolgersi ad un giardiniere esperto che sappia fornire i giusti consigli e permettere di evitare errori che in futuro potrebbero richiedere interventi costosi o essere difficili da recuperare.
Quando seminare un prato
La semina di un tappeto erboso avviene in due distinti periodi dell’anno che sono la primavera e l’autunno.
Per quanto riguarda la primavera, il momento giusto per seminare l’erba va individuato facendo riferimento alla temperatura del suolo. Quando questa è stabilmente sopra i 10 o 20 gradi centigradi (a seconda delle specie), allora è possibile procedere. In teoria è ad inizio stagione, quindi nei mesi di marzo e aprile, che il terreno raggiunge le sue condizioni ottimali. Tuttavia, procedere in questi mesi potrebbe essere rischioso poiché si potrebbe verificare qualche gelata tardiva che andrebbe a compromettere tutta la semina.
L’importante è avere sempre a mente che il fattore determinante per la buona crescita del prato è la temperatura del suolo. Un terreno freddo non consentirà la germinazione e la buona crescita del prato, ma darà luogo ad un manto poco folto e non correttamente sviluppato. Invece, quando la temperatura del suolo e dell’ambiente sono eccessivamente alti si dovrà affrontare il problema delle infestanti, ricorrere ad un intenso diserbo iniziale e all’utilizzo di sementi a crescita rapida.
È durante l’autunno che si verificano le condizioni ideali che consentono al prato di germogliare e crescere in maniera ottimale. Soprattutto nei mesi di settembre ed ottobre il suolo è stabilmente caldo grazie al calore assorbito durante la stagione estiva. Inoltre, questa stagione non presenta il problema degli infestanti e delle malattie fungine.
La semina autunnale consente al prato di raggiungere la maturità ed il primo taglio prima della stagione invernale.
Riassumendo, scegliere il periodo giusto per seminare insieme all’utilizzo di buone sementi è determinante nella buona crescita del prato e nell’evitare spiacevoli inconvenienti come un manto erboso debole, diradato e pieno di buchi. Se non si è esperti del settore, è estremamente utile affidarsi al consiglio e all’esperienza di un giardiniere di fiducia.
Preparare il letto di semina
Che si decida di seminare in primavera o in autunno, il primo e importante passo da effettuare è la preparazione del cosiddetto letto di semina, che prevede diverse azioni di fondamentale importanza per la crescita del futuro prato.
Per prima cosa, si deve eliminare la vegetazione esistente. Generalmente in un terreno incolto da tanto tempo si procede con la somministrazione di un diserbante. Sul mercato esistono diverse tipologie di diserbanti, termici, chimici o naturali, ma per scegliere quello più appropriato è fondamentale rivolgersi al proprio giardiniere o rivenditore di fiducia.
Il passo successivo prevede la concimazione del letto di semina utilizzando un prodotto specifico in base alla stagione.
Se il terreno appare troppo duro è necessario aggiungere torba, se compatto o argilloso della sabbia, se leggero e sabbioso torba e limo. Inoltre, se il suolo non è mai stato coltivato o è da tempo incolto, occorre procedere con dei trattamenti specifici per rendere il terreno fertile e per i quali si consiglia il parere di un giardiniere professionista.
La preparazione del letto di semina si conclude con la fresatura che prevede la livellatura del terreno con un rastrello e la spianatura della superficie che deve smuovere i primi 10 centimetri del terreno, che dovranno essere ben lavorati e di grana fine. La fresatura svolta in maniera minuziosa garantirà un prato uniforme, folto e senza dislivelli.
La semina a primavera
Generalmente la semina di un prato si svolge in autunno, quando la temperatura del suolo risulta alta e stabile e dopo che si siano verificate le ultime ondate di caldo.
Dopo aver svolto tutte le operazioni per la preparazione del terreno, si consiglia di stendere sul suolo uno strato di sabbia, di circa 3 o 4 centimetri, che favorirà la crescita dell’erba ed aumenterà la germinazione anche fino al 30 per cento.
La semina può avvenire in due modalità: attraverso una specifica seminatrice da prato, che garantisce una distribuzione più uniforme del seme, o a mano. Terminata questa fase, bisogna rullare il terreno e distribuire un concime starter che apporterà tutti i nutrimenti indispensabili nelle prime fasi di crescita del manto erboso. A questo punto, bisogna tenere costantemente umido il terreno, bagnandolo più volte durante il giorno fino alla completa germinazione. L’irrigazione deve essere effettuata tutti i giorni fino a che l’erba non raggiunge i 10 centimetri di altezza. Giunti a questo punto, si procede con il primo taglio che andrà ad eliminare un terzo dell’altezza dell’erba e si fa seguire una seconda concimazione di supporto.
La semina in autunno
Se ci si chiede quale sia il miglior mese per seminare un prato la risposta è senza ombra di dubbio il mese di settembre. Le condizioni climatiche che sopraggiungono alla fine dell’estate determinano le condizioni perfette per una semina ottimale. Inoltre, in questo periodo non si corre il rischio di incappare in attacchi di infestanti tipici delle stagioni primaverile ed estiva.
Dopo aver diserbato le erbacce e fresato il terreno per almeno 10/15 centimetri, si procede con la spianatura. A questo punto avviene la semina, meglio se effettuata con apposite seminatrici in grado di garantire una distribuzione uniforme del seme su tutto il suolo. Una volta terminata questa operazione, occorre rullare il terreno per permettere al seme di posizionarsi correttamente. Poi si distribuisce del concime specifico per le prime fasi della germinazione; si deve aver cura di bagnare costantemente il terreno fino alla germinazione e di irrigarlo quotidianamente fino a quando l’erba non abbia raggiunto i 10 centimetri di altezza, numero che consente di procedere anche al primo taglio. A questa operazione segue un’ulteriore concimazione di supporto, composta generalmente da fertilizzanti azotati.
La preparazione del suolo e la semina in primavera e autunno richiedono l’utilizzo di tecniche specifiche, strumenti idonei e il ricorso a prodotti specifici. A meno che non si abbia una certa conoscenza della materia, è sempre meglio chiedere il parere di un giardiniere esperto prima di procedere in autonomia, evitando il rischio di commettere errori e compromettere la germinazione e la crescita dell’erba.
La rigenerazione del prato
La rigenerazione è un’operazione che consiste nel rigenerare e rinfoltire quelle aree del manto erboso che non sono cresciute correttamente o si sono diradate e danneggiate nel corso del tempo. Danni, intemperie e malattie fungine possono danneggiare il prato e richiederne una manutenzione accurata che è sempre bene far svolgere ad un giardiniere professionista, in grado di offrire la migliore soluzione possibile in termini di efficacia e costi.
La rigenerazione del prato a primavera
Come avviene per la semina durante i mesi primaverili, anche per la rigenerazione del prato occorre attendere che le ultime gelate e nevicate siano definitivamente passate. A questo punto è possibile tagliare in maniera netta l’erba, la cui altezza dovrà aggirarsi intorno ai 2 o 2,5 centimetri. Segue la pulizia dal feltro, la scarificazione del terreno e la carotatura, operazioni che vanno eseguite con attrezzi specifici. Terminata questa operazione, si stende uno strato di terriccio da prato di 3 o 4 centimetri e si procede con una nuova semina, usando possibilmente i semi con cui era stato seminato in precedenza il terreno.
Per questa fase è importante rispettare le indicazioni riportate dal produttore o rivolgersi ad un giardiniere esperto per fugare ogni dubbio. Anche per la trasemina è di fondamentale importanza l’utilizzo di attrezzature specifiche e una buona seminatrice. Infine, il terreno dovrà essere rullato e compattato per far posizionare bene il seme e proteggerlo dalle intemperie. Sul suolo andrà poi applicato un concime di copertura e si dovrà avere cura di mantenere il terreno umido fino alla germinazione che avviene dopo circa 10 giorni. Una volta che il prato ha raggiunto i 10 centimetri di altezza, è possibile procedere con il primo taglio e con una nuova concimazione di supporto.
La rigenerazione del prato in autunno
Per quanto riguarda la rigenerazione del prato in autunno, i mesi ideali sono settembre ed ottobre. In questo periodo dell’anno intervenire su un manto erboso con un’operazione di manutenzione è di fondamentale importanza per l’erba che risulta spesso ingiallita e diradata a causa del caldo estivo e delle malattie fungine.
Un prato può essere danneggiato anche dall’intenso calpestio, dal gioco dei bambini o degli animali domestici, ma anche dalla presenza di talpe.
Il procedimento di rigenerazione e risemina del manto erboso in autunno segue gli stessi passaggi di quella che si effettua in primavera, con qualche differenza nei diversi accorgimenti da adottare per garantire all’erba un ottimale stato di salute come scegliere un miscuglio di sementi di macroterme e microterme.
Una buona manutenzione del manto erboso è da tenere sempre in considerazione per avere un prato il più longevo possibile e un giardino sempre bello, pulito e in ordine. Viste le numerose operazioni da mettere in atto, gli strumenti necessari e i prodotti professionali a cui far ricorso, è sempre consigliabile l’assistenza di un giardiniere esperto rispetto al fai da te. Avere un professionista al proprio fianco significa poter contare su un risparmio in termini di tempo e costi a breve e lungo termine e poter vantare un prato folto e sempre curato.
Manutenzione ordinaria e straordinaria del prato
Una volta seminato, il prato ha bisogno di interventi regolari necessari per avere sempre una superficie di erba fitta e in buono stato. La prima operazione di manutenzione ordinaria richiesta da un prato è la tosatura, da effettuare almeno una volta a settimana durante il periodo di crescita tra aprile e giugno. D’estate è sufficiente ogni due settimane. Durante l’inverno, cioè quando la crescita rallenta, la tosatura può essere interrotta.
La manutenzione straordinaria include generalmente l’eliminazione del muschio e delle erbe infestanti, come soffioni, piantaggine, trifoglio giallo e margheritine attraverso l’utilizzo di specifici antimuschio o diserbanti e specifica attrezzatura come verticut, sabbiatrice, arieggiatore e carotatrice.
Anche l’aerazione è utile per avere una fine superficie erbosa quando il terreno risulta essere eccessivamente compatto. Generalmente si effettua due volte all’anno, in primavera e in autunno.
Affidarsi a un giardiniere esperto
Un prato curato e folto è sempre il risultato di un buon lavoro e della messa in atto di tecniche e conoscenze che solo un professionista del settore o un vero appassionato posso mettere in campo. Chi desidera avere un bel giardino, ma non ha né tempo né le competenze necessarie per tutte le operazioni sopra descritte, può rivolgersi ad un giardiniere professionista, a cui chiedere un preventivo ed eventualmente affidare il lavoro di semina, risemina e manutenzione del prato. Fare da sé potrebbe portare a dei risultati deludenti e scadenti, pur avendo acquistato prodotti di qualità. Invece, rivolgersi ad un esperto significa avere la certezza di ottenere i risultati desiderati e un risparmio in termini economici e di tempo, sia nel breve che nel lungo periodo.